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La Red Bull fa male? Finalmente la verità

Creato il 21 maggio 2010 da Dariovignali @dariovignali

La Red Bull fa male? Finalmente la verità

Una lattina della magica bevanda

Come frequente utilizzatore di questa bevanda energetica ho voluto informarmi meglio e svolgere qualche ricerca durante questa mia settimana. Vi espongo qui quanto ho imparato.

Alla domanda “La Redbull fa male?” i medici di medicitalia.com rispondono:

Come ogni sostanza stimolante, non bisogna abusarne.
Vale per il caffè, per il ginseng e, naturalmente, per la Red Bull a cui anche il sottoscritto a volte ricorre quando guida a lungo in autostrada o quando faccio tardi sul lavoro.
Meno dannosa una spremutina ormonale di un incidente o di una errata manovra operatoria.
Probabilmente anche per lei è meno dannosa una spremutina ormonale di una bocciatura all’esame.
Vale comunque il buon senso.

Composizione della Bevanda

Ho voluto quindi informarmi meglio sulla composizione della bevanda e delle sostanze che compongono una lattina.

Ingredienti della Red Bull: Acqua, Saccarosio, Glucosio, Regolatori di acidità (Citrati di sodio, Carbonato di Magnesio), Anidride Carbonica, Acidi (Acido Citrico), Taurina (0,4%), Caffeina(0,03%), Glucoronolattone, Inositolo, Vitamine (Niacina, Acido Pantotenico, B6, B12), Aromi, Coloranti (Caramello, Riboflavina).

Taurina: aminoacido condizionatamente essenziale, prodotto a partire da aminoacidi solforati come la metionina e la cisteina. La taurina è particolarmente concentrata a livello muscolare, cardiaco e cerebrale; rientra in numerose funzioni biologiche.

Glucoronolattone: zucchero prodotto a livello epatico durante il metabolismo glucidico. Può essere introdotto tramite la dieta (molto presente nei frutti a grappolo, nelle mele, nelle arance e nelle crucifere), quindi ossidato al livello epatico in acido glucarico ed altri metaboliti, principalmente responsabili della sua funzione biologica.

Caffeina: metilxantina introdotta comunemente tramite caffè; un espresso, infatti, può contenerne fino a 100mg. Una volta ingerita, la caffeina presente nella Red Bull viene rapidamente messa in circolo ed utilizzata dai vari tessuti. I suoi effetti sono:

  • Stomaco: favorisce la secrezione acida;
  • Cuore: azione cronotropa e inotropa positiva (incrementa la frequenza cardiaca e la forza di contrazione);
  • Cervello: aumenta la capacità d’attenzione e cognitiva;
  • Apparato respiratorio: favorisce il rilascio della muscolatura involontaria bronchiale,  migliorando le capacità ventilatorie;
  • Muscoli: facilita i processi di contrazione muscolaremigliorando anche le proprietà emodinamiche;
  • Reni: facilita la diuresi.

Nella pratica sportiva, la caffeina contribuisce a:

  1. Migliorare la prestazione in termini di resistenza e forza. Tale capacità è dovuta sicuramente al risparmio del glicogeno muscolare in favore dell’ossidazione lipidica, all’effetto vasodilatatorio muscolare e probabilmente ad un miglior afflusso di calcio nel muscolo scheletrico, con conseguente contrazione facilitata;
  2. Ridurre la sensazione di fatica: grazie al miglioramento del metabolismo ossidativo da un lato e all’effetto analgesico dall’altro.

La dose massima sicura utilizzata negli studi è di 300 mg, oltre i quali si registrano tremori, ansia, tachicardia, insonnia ed eccitazione. L’uso prolungato, invece, rappresenta un importante fattore di rischio per le patologie del tratto gastrointestinale, cardiovascolare e nervoso (emicrania).

Niacina: nota anche come  acido nicotinico, vitamina B3 o vitamina PP (Pellagra Prevented), viene introdotta attraverso le carni ed assorbita a livello intestinale; una piccola quota può essere sintetizzata a partire dall’aminoacido triptofano. La sua funzione biologica è quella di cofattore, sottoforma di NAD o NADP, in numerose reazioni biologiche.
La dose giornaliera raccomandata per la popolazione italiana si aggira intorno ai 20mg per gli uomini e a 15 mg per la donna, considerando che dosi eccessive possono determinare arrossamenti e pruriti cutanei, nausea evomito. A dosi superiori ai 500 mg/die si sono anche verificati casi di epatotossicità.

Acido pantotenico (Vitamina B5): rientra nella sintesi del Coenzima A, insieme ad ATP e cisteina, giocando un ruolo chiave in tutte le reazioni nelle quali si realizza il trasferimento di un gruppo acilico (decarbossilazione ossidativa del piruvato e dell’α-chetoglutarato, ossidazione degli acidi grassi). La dose giornaliera raccomandata va dai 4 ai 7 mg.

Vitamina B6 nella Red Bull: nota anche come piridossina, è un derivato piridinico introdotto prevalentemente tramite le carni, essa esplica il  ruolo biologico di cofattore:

  1. Incrementa i livelli di glucosio ematico: favorisce infatti glicogenolisi e gluconeogenesi;
  2. Favorisce la sintesi di neurotrasmettitori comeserotonina, dopamina, norepinefrina, GABA.
  3. Guida la sintesi del gruppo EME, necessario all’emoglobina per legare l’ossigeno;
  4. Permette la sintesi di Niacina, partendo da triptofano;
  5. Modula l’azione ormonale;

Viene utilizzata nel trattamento di numerose patologie, con particolare importanza per quelle neurodegenerative, cardiovascolari e nei disordini immunitari.
Il suo fabbisogno giornaliero è attestato intorno a 1 / 1.5 mg, ma anche in questo caso le situazioni di carenza sono molto rare.

Vitamina B12 nella Red Bull: nota anche come cobalamina.

Rappresenta il cofattore enzimatico per due enzimi:

  1. la metionin sintasi: mediatrice della reazione di detossificazione da omocisteina, importante quindi nella prevenzione dei rischi cardiovascolari;
  2. la metilmalonil-CoA mutasi : importante nel metabolismo energetico da grassi e proteine ed anche coinvolta nella sintesi dell’EMOGLOBINA.

I deficit di vitamina B12 sono abbastanza evidenti nella popolazione anziana oltre i 60 anni, con conseguente incremento dei livelli di omocisteina, insorgenza di quadri anemici (anemia perniciosa) e disturbi gastrointestinali e neurologici.

Il fabbisogno giornaliero per la popolazione italiana è stimato intorno ai 20 mcg, che però dovrebbero aumentare nella popolazione over 60.

Altri ingredienti funzionali della Red Bull

Inositolo: sintetizzato dal fegato e ricavato dagli alimenti, ricopre numerose funzioni biologiche; è molto importante per la funzionalità di fegato (azione epatoprotettrice), cervello (blando sedativo) e membrane plasmatiche.

Acido citrico: ha azione conservante e correttrice di acidità; favorisce l’assorbimento del ferro ed ostacola la formazione di calcoli renali; esplica inoltre una blanda azione battericida ed antiartritica.

Glucosio e saccarosio: hanno funzione energetica.

Leggende Metropolitane e Verità: La via di Mezzo

Un po’ di tempo fa giravano terribili voci riguardo l’ipotetica pericolosità della bevanda a causa di un suo ingrediente, il glucuronolactone. In base a quanto si sentiva dire tale sostanza era un potente pericoloso allucinogeno sviluppato dal Dipartimento della Difesa statunitense negli anni Sessanta  per le proprie truppe in Vietnam.

Ma l’indagine e le analisi svolte dall’emittente canadese CBC e l’indagine antibufala di Snopes.com, hanno dimostrato nell’anno 2000 che tali accuse sono assolutamente infondate e prive di verità.

Il glucuronolactone è un carboidrato: un tipo di zucchero presente naturalmente nell’organismo umano e in diversi alimenti.

Secondo quanto detto dal Disinformatico:

una lattina di Red Bull contiene 600 milligrammi di glucuronolattone, che si ritene sia 250 volte la dose normale giornaliera, ma come nota Snopes.com, né l’archivio del British Medical Journal né il sito della Food and Drug Administration, autorità che regola ogni sostanza presente negli alimenti e nei farmaci negli USA, riportano informazioni che possono suggerirne la pericolosità anche a questi dosaggi elevati

Questo non significa che si possa esagerare nell’uso di queste bibite contenenti alte dosi di sostanze eccitanti.  L’ingestione di grandi quantità di zucchero  e di caffeina è assolutamente da evitare se si tiene alla salute del proprio corpo.

Inoltre, come spiegano i periodici nazionali, l’eventuale abbinamento di bibite energetiche come Red Bull con alcolici e in particolare Superalcolici può dare una falsa sensazione di sobrietà molto pericolosa per chi si mette alla guida. Questi studi sono stati condotti  in Brasile dalla professoressa di psicologia Maria Lucia Souza-Formigoni dell’Università di San Paolo e sono stati citati dalla BBC.

Quindi ragazzi sentitevi liberi di far uso della bevanda, come faccio io.
Ma come in tutte le cose… Non esagerate!

Per la stesura dell’articolo si ringrazia il Disinformatico, Medicitalia.it, my-personaltrainer.it.


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